Capitolo XVIII: Commercio nella Lega
Tallinn, 1 Agosto 1350
Mi trovavo nell’ufficio a controllare i bilanci, quando d’un tratto la porta si aprì.
Il fido Cekiloski, il mio Capitano, entrò nel mio ufficio.
Gli uomini erano in taverna. Mi voleva proporre un affare.
Mi spiegò che secondo lui dovevamo spingerci oltre il Nord, dato che la fama qui era ormai alle stelle.
Mi anticipò che per questo sarebbe stato necessario un investimento, in una nave più spaziosa con più uomini e delle potenti armi da fuoco.
Allora gli dissi in confidenza tutto ciò che avevo fatto a Firenze. Gli spiegai che avevo comprato varie merci che solo un colto uomo d’affari come lui avrebbe potuto vendere con alto profitto.
Gli dissi poi della nave e lui rimase estasiato.
Concludemmo quindi che per ora avrebbe potuto espandere i suoi commerci anche verso la zona delle quattro regine: Lübeck, Rostock, Stettino e Danzica.
Io poi dovevo svolgere alcuni incarichi nelle città che avrebbero potuto solo aiutare lo sviluppo della mia azienda.
Innanzitutto convocai Simon Östrekom e Otto Dansand. Gli proposi di diventare parte della mia attività. Otto sarebbe stato il mio amministratore di Tallinn e Simon il mio aiutante.
Il giorno dopo lasciai i fatti burocratici e amministrativi per diventare amministratore a Otto e con Simon mi diressi verso la Dea della Guerra. Trovammo alcuni marinai in taverna e li arruolammo.
Il giorno andato mi era arrivata una lettera dal Governatore, con alcuni consigli su come aumentare il mio patrimonio.
Quindi mentre preparavano la Dea della Guerra, io andai in Municipio, dove il Sindaco mi accolse volentieri. Volevo comprare alcuni terreni nelle zone sotto il suo comando.
Alla fine comprai 3 ettari di zona boschiva fuori città, e 1 km² in città. Poi andai da Otto a cui diedi le carte e gli dissi di edificare dei capanni di caccia nella zona boschiva e case in città utilizzando solo la metà dello spazio. Mi costò 25.000 marchi in tutto.
L’altra metà l’avrei utilizzata per scopi pubblici e personali.
Infatti, avevo pianificato il tutto. Avrei comprato terreni in tutta la Lega, e poi costruito, dato che ogni cittadina produce una merce che la rende famosa. Come la mia Tallinn, famosa, oltre che per me, per la sua produzione di pelli raffinate ed eleganti. O Stoccolma, per i suoi utensili, la maggior produzione anseatica. Utensili ben prodotti, con ferro duro, molto duraturi.
O il vino di Colonia, un signor vino. Se ne possono comprare anche 500 barili senza spendere troppo.
Quindi a Tallinn avrei edificato una decina di capanni di caccia, una produzione stimata di 6 quintali la settimana, facilmente vendibili ovunque. La manodopera necessaria sarebbe stata di circa 300 lavoratori.
A Stoccolma avrebbe avuto luogo il secondo impianto più importante dopo Tallinn su base annua.
Pensavo di costruire una cinquantina di officine, sostenute da varie segherie e acciaierie. La produzione media stimata sarebbe stata di 1090 barili d’utensili settimanali, smerciabili in molte città del Mediterraneo e della Lega. Avrebbe prodotto poi il fabbisogno di ferro per Tallinn, grande produttrice anch’essa d’utensili e per le fabbriche di Stoccolma. Produzione stimata di 1 tonnellata a settimana. Infine il legno anch’esso una tonnellata a settimana. Sarebbe bastato per Stoccolma e per Visby, dove volevo instaurare fabbriche di mattoni, merce base per ogni imprenditore fabbricante.
A Ladoga avrei prodotto cereali, circa 20 tonnellate a settimana, necessarie al fabbisogno delle Lega. Inoltre sarebbero state scambiate, 1 quintale al mese, con Novgorod, dove avrei prodotto la birra necessaria a Ladoga, oltre alle pelli. Quindi tra Novgorod e Ladoga circa una settantina di stabilimenti, di cui la maggior parte per il grano.
Visby sarebbe stata la mia base per le costruzioni, ove avrei costruito i mattonifici. Quindi nulla d’importante su base economica di vendita.
A Riga si sarebbe prodotto un materiale importantissimo per l’esistenza dell’attività. La pece, merce molto ricercata nella Lega che si vende a prezzi molto modici, ma permette l’esistenza di ogni attività commerciale marittima. Infatti e grazie a essa che si costruiscono navi di ogni genere. Quindi verrà poi ritirata da un apposito convoglio formato da vari galeoni e altre fregate. A proposito di queste ultime, avevo intenzione di chiedere a De Medici, che era ormai diventato un mio caro amico, se poteva chiedere ai cantieri il progetto e spedirmelo. Poi l’avrei regalato ai Cantieri talliniensi che l’avrebbero distribuito a tutti gli altri. Grazie a questo, avrei quindi realizzato un convoglio di circa una ventina di fregate armate e con i marinai al massimo per raccogliere tutte le merci e trasportarle a Tallinn da dove le avrei smistate fino agli angoli più remoti della Lega. Comunque ce ne saranno circa 20 impianti, per una produzione di circa 140 barili a settimana.
Scendendo si arriva a Danzica dove avrebbe avuto luogo il mio terzo impianto più redditizio su base annua. Sia su base commerciale che su basamento per la reputazione, sempre alle stelle.
Infatti avrei prodotto la carne e il cuoio. La carne, merce molto apprezzata dai ricchi, sarebbe stata venduta in ogni mercato esistente, con ampio riguardo al Mare del Nord, dove le produzioni sono piuttosto scarse. Avrei instaurato una ventina di allevamenti di bovini. La produzione stimata sarebbe di 1 quintale di carne a settimana e 300 barili di cuoio settimanali.
A Danzica avrei inoltre prodotto il legno, necessario per la produzione del cuoio e della carne. Inoltre a Stettino avrei instaurato saline per sostenere la merce che produrrà Lübeck e Danzica con gli allevamenti.
A Thorn avrei prodotto la lana, un bene facilmente smerciabile in ogni cittadina non produttrice di codesto prodotto. Questo prodotto destinato soprattutto alle persone più sfortunate, i poveri, fa ottenere un ampio margine di ricavo. Instaurerò una dozzina di allevamenti di ovini. La produzione sarà di 3 quintali e 30 kilogrammi.
Vicino a Danzica si trova Stettino. A Stettino verrà prodotta la birra, bene stravenduto in tutta Europa. Prevediamo di costruire circa 60 impianti per la produzione di birra, che sarà ricavata da altre fabbriche dove produrremo il legno, necessario per la birra, e il sale necessario per i futuri impianti di Lübeck e Danzica. Inoltre avremmo instaurato piantagioni di cereali, per la produzione di birra. Insomma a Stettino avremmo avuto circa 3500 lavoratori.
Rostock è una florida cittadina nella quale fino a circa 20 anni fa vi era il Governatore.
Rostock produce un miele dal sapore fruttato, merito dei fiori molto prelibati dagli studiosi per la loro rara esistenza. Quindi il fabbisogno di miele verrà accontentato grazie agli impianti rostocckiani. Circa una decina di opifici, per una produzione media di 1400 kili di miele.
A Lübeck si svolgerà una tra le più importanti produzioni per la vita della Lega anseatica.
Insieme alla birra e ai cereali, il pesce è una produzione simbolo per mangiare.
Una ventina di allevamenti dovrebbero bastare. Il sale necessario alle produzioni verrà importato da Stettino, mentre a Lubeck si produrrà anche la canapa.
A Malmö si produrranno lana e stoffe. Le stoffe sono importanti per il vestiario di ogni classe, dalle meno agiate alle più importanti. Una quarantina di produzioni, con circa 4000 telai in tutto, mi forniranno 1000 barili settimanali.
Ad Aalborg ci sarà l’ultima produzione della prima parte del piano.
L’olio verrà prodotto, oltre al pesce, lì. Circa 20 stabilimenti basteranno al fabbisogno della Lega. Produzione settimanale stimata di oltre 900 barili d’olio.
La seconda parte verrà descritta in un secondo momento e comprende la produzione di vino,
la base, già decretata, per le spedizioni alla ricerca di nuove enclavi commerciali nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico che sarà probabilmente Londra, la produzione di birra ad Amburgo circa 50 000 barili settimanali, e altri progetti. Prevedo come base Scarbourough.
Tutti questi progetti faranno sì a rendermi un capitale certo in quanto investimenti sicuri.
Di solito nella Lega con questi si può ottenere un capitale molto alto, che permette di stare tranquilli fino alla fine dei propri giorni.
Capitolo XIX: Il Baltico
In mare, tratta Stoccolma – Tallinn, 2 Agosto 1350
Il Baltico è un grande mare che delimita una zona commerciale molto fruttuosa. Vi si trovano le 4 regine della Lega, Lübeck, Rostock, Stettino e Danzica, le grandi produttrici come Stoccolma, Tallinn, Riga, Visby Malmö e Thorn. Inoltre vi sono Novgorod e Ladoga.
Io ero al momento sulla Dea della Guerra, a discutere con Simon.
Ci stavamo dirigendo a Stoccolma. Dovevo comprare innanzitutto i terreni.
Avremmo cominciato con i capanni di caccia di Tallinn, le utensilerie di Stoccolma e i mattonifici di Visby. Per ottenere i permessi di costruzione per i capanni di caccia, bisogna aspettare circa una settimana. Quindi avrebbe fatto tutto Dansand, e avrei poi firmato io alla fine.
Stoccolma, 3 Agosto 1350
Ci dirigemmo dal Governator Scandroglio. Il palazzo sempre lussureggiante aveva dei nuovi quadri.
Il Governatore accolse me e Simon con piacere. Parlammo dei territori. Lui mi consigliò di acquistare anche terreni in ogni città e non solo a Tallinn. Con in ogni città, intendeva dentro le mura.
Chiesi quindi 5,00 ettari di terreni oltre le mura e 0,25 acri in città. Fu così gentile da regalarmi il terreno in città mentre con 35.000 marchi acquistai la zona per le industrie.
Gli promisi che mi sarei sdebitato in qualche modo per il suo gentilissimo regalo.
Poi andammo in Corporazione, dove mi rinfrescai con un buon bicchiere di vino e chiacchierammo tranquilli per un po’. Durante la notte, il Consigliere Fabianski Extorcisten, ci alloggiò molto gentilmente nella sua dimora.
Visby, 5 Agosto 1350
Visby, una tranquilla città di 2000 abitanti affacciata su un mare limpido, non è molto diversa da Stoccolma.
Arrivai al municipio, che era affollato di gente. Entrai e mi intrufolai nei vari cunicoli insieme a Simon. Arrivammo quindi allo studio del Sindaco. Bussammo e entrammo nell’ufficio.
Il Sindaco ci accogliete e con tutte le riverenze e i salamelecchi ci fece accomodare. Il Sindaco di Visby, Paul Portraylter, è un tipo simpatico e ironico. Quindi dopo un po’ di discussione passammo al nocciolo. I terreni erano spogli e senza ombra di rocce perfetti per edificare i miei mattonifici. Me ne vendette 5 acri. Poi in città comprai 0,25 acri.
Baltico, 6 Agosto 1350
Avevo le varie carte che mi attestavano i terreni, e Otto mi aspettava per firmare.
Il mare, quella sera, era stranamente tranquillo. Infatti il Baltico è famoso per le sue tempeste improvvise. Certe sere c’è luna piena, ma dopo cinque minuti ti trovi in balia delle onde.
Comunque attraccammo a Tallinn senza problemi.
Capitolo XX: Le mie Navi
Tallinn, 7 Agosto 1350
Adesso che avevo comprato i primi terreni necessari, mi servivano delle navi.
Al momento le due che avevo erano la goletta St. Louis e la caravella Dea della Guerra.
Date le mie intenzioni di costruire occorrono altre navi. La St. Louis governata dal Capitano Cekiloski è un’ottima nave e il capitano pure, ma non mi basta. La Dea della Guerra serve a me per spostarmi, e comunque è una nave da guerra. Inoltre arriverà fra tre settimane, a Bruges, la fregata.
Quindi avrò anche i progetti e il marmo.
I progetti andranno a Tallinn che poi li distribuirà nelle varie cittadine.
Poi ordineremo una trentina di fregata, 15 a Stoccolma e 15 a Tallinn.
Ma a me interessava anche qualche vascello.
Ormai io e Simon eravamo grandi amici. Questo mi aiutava molto.
Andammo in Corporazione e davanti a un buon bicchiere di vino discutevamo.
A un certo punto arrivò Klaus Fringzt che annunciò:
“Il 15 agosto dell’anno del Signore 1350 si sarebbero messi all’asta 2 vascelli e una caravella. – inoltre aggiunse - Quest’ultima è al terzo livello di potenziamento e può ospitare 12 cannoni. Entrambe le navi sono in ottime condizioni.”
Lo sguardo fra me e Simon fu chiarissimo: le avrei acquistate.
I due vascelli li avrei lasciati a due diversi capitani e li avrei lasciati in rotta.
La caravella, invece, avrebbe fatto coppia con la Dea della Guerra.
Tallinn, 15 Agosto 1350
Mi presentai insieme a Simon alla Corporazione, verso le tre di pomeriggio.
I possibili acquirenti iniziavano ad accomodarsi.
Fringzt, presidente della Corporazione, iniziò a presentare le navi. I vascelli avevano entrambi 550 barili al massimo di carico e la caravella arriva a 230.
Iniziò l’asta, le navi andavano vendute in blocco, e dopo un po’ di rilanci quando arrivarono a circa 65.000 marchi, rilancia a 75.000. Insomma, le navi divennero finalmente mie.
Andai quindi in taverna. I marinai accorsero immediati. 10 marinai per il vascello “Nottingham”, 10 marinai per il vascello “St. Jacob” e 35 marinai per la “Splendida”, la caravella.
Trovai inoltre due capitani che presero posto nei due vascelli.
Poi mentre diedi il necessario ai due capitani, e partirono, mi raccomandai loro di essere onesti, non spendere in merci inutili e poco smerciabili e di usare bene il patrimonio a loro disposizione. Perché li dovevo ancora conoscere bene. Di Cekiloski mi sarei fidato cecamente, ma di Treskair e di Rvstertgs no. Almeno per ora.
Di seguito andammo alla Scuola di Marina. Lì trovammo un buon capitano, di 20 anni, bravo con la spada e con le vele, oltre che con la capacità di sapersi imporre. Non chiedetegli però di commerciare…
Lui divenne il capitano della “Splendida”.
Capitolo XXI: La Fregata
Bruges, 28 Agosto 1350
Io e Simon ci trovavamo a Bruges, ancora devastata dal mio attacco. Attendavamo l’arrivo della fregata, con tanto di progetto e marmo. Eravamo seduti sul pennone della mia caravella
Verso le ore 14:00 notammo qualcosa di gigantesco avvicinarsi al porto.
I cittadini di Bruges e tutti gli equipaggi delle navi corsero verso le campagne temendo l’arrivo di un mostro marino. Noi, sicuri ma non troppo, salimmo sull’albero maestro e, con il cannocchiale, confermammo la nostra previsione: era la fregata!
Dopo circa due ore di andamento a 2-3 nodi, causa l’imponente stazza della nave, decidemmo di bloccarla a circa due leghe dal porto. Con la caravella arrivammo vicino ad essa in poco più di venti minuti. Saliti a bordo, il Capitano Massimo Sferso da Genova, mi illustrò la nave.
Mi portò dapprima nella stiva, poco accogliente, causa la tonnellata di marmo, poi mi fece salire sui vari alberi: il più basso misura 7 metri, il più alto 35; Poi le cabine per l’equipaggio, per gli ufficiali e per i Capitani, ed infine la stanza in cui avrei passato la maggior parte del mio tempo. Mi ritirai in coperta con Simon. Parlammo una ventina di minuti e giungemmo ad una conclusione: andiamo a Tallinn. Tornammo sul ponte e il signor Sferso accettò le nostre conclusioni, era impossibile attraccare a Bruges, i moli sono troppo piccoli e stretti.
Tallinn, 4 Settembre 1350
Avevo avvisato con un corriere veloce il Sindaco di Tallinn di tenere il molo CX-23, il più grande, libero per il giorno 4 settembre. Nonostante la pesante stazza della fregata, e la stiva piena di marmo, io e Simon con la “Dea della Guerra” facevamo fatica a starle dietro, con soli otto uomini di equipaggio più noi due. Era veramente veloce.
Alle 3:00 del mattino giungemmo a Tallinn. Per entrare nel porto la fregata impiegò ben 5 ore, a causa delle manovra che doveva fare per non urtare gli scogli, le banchine e le altre navi.
Finalmente alle ore 10:00 la possente nave gettò le ancore. La città, già sveglia e laboriosa, assisteva all’evento da molti considerato incredibile. Il sindaco mi accolse a braccia aperte. Ci salutammo e gli offrii di bere un buon bicchiere di vino del Chianti, il signor de Medici mi aveva inviato una botte da 10 litri, affidandola al Capitano, alla Corporazione. Entrammo e tutti mi chiedevano tutto sulla nuova nave. Allora cominciai raccontando dello sfortunato episodio capitato a mio padre: l’unico in grado di curarlo era il signor De Medici. Allora, abbiamo preso “L’Inarrivabile” con la quale siamo giunti a Firenze. Lì, ho eseguito vari acquisti: marmo, vino, spezie pregiate e stoffe. Al porto, il mattino dopo, intanto che ci preparavamo a salpare, al cantiere navale mi hanno illustrato questo modello di nave e ho chiesto di costruirmene una e di inviarla a Bruges. A Bruges il porto era troppo piccolo per permettere alla nave di entrare, con il Capitano abbiamo quindi deciso di tornare a Tallinn, dove fra poche ore battezzerò la nave. Ascoltata la mia storia, tutti i presenti alla Corporazione decisero un brindisi alla mia salute. Bevvi il calice di vino e con Simon mi diressi al mio ufficio commerciale. Otto mi attendeva per la firma delle carte. Ci salutammo, gli offrii un boccale di vino, e mi informò di tutto. Firmai le varie carte per la costruzione delle capanne da caccia e poi Otto mi mise al corrente dell’accaduto in mia assenza. Ieri il Capitano Cekiloski era partito per la settima volta. L’incasso lordo è di Marchi 350.000, detraendo stipendi, manutenzione e costo delle merci restano 150.000 Marchi. Otto era andato a vedere il terreno per la costruzione delle imprese e secondo lui si potevano tranquillamente costruire 20 capanni di caccia. Infine i due vascelli erano nella rotta commerciale prevista, mentre la caravella aveva distrutto quattro imbarcazioni pirata.