00 10/01/2008 19:21
"Ridurre tasse a bassi redditi"

Prodi: "Interverremo sulle rendite"
"Con gli strumenti che abbiamo a disposizione e con le risorse che saremo capaci di generare possiamo muoverci nella direzione di una riduzione concreta del carico fiscale, a vantaggio, innanzitutto dei salari e dei bassi redditi". Lo ha detto Romano Prodi nel suo intervento introduttivo al vertice di maggioranza su redditi e salari. Il premier ha poi aggiunto: "Interverremo sulle rendite ma con cautela".


Il presidente del Consiglio infatti ha chiarito ancora una volta che il momento dei mercati finanziari è molto "delicato". Ma nello stesso tempo, avverte Prodi, "e' difficile continuare con l'anomalia di un sistema nel quale il lavoro e l'impresa sono tassati assai più che le rendite finanziarie".

RENDITE, ALIQUOTE UNIFORMI AL 20%
Si tratterà "semplicemente" di una "riconduzione delle regole a principi di maggiore semplicità, cioè l'uniformità dell'aliquota al 20% e di giustizia distributiva". Attualmente infatti la tassazione sui redditi da capitale è al 12,5%, mentre quella sui depositi e conti correnti è al 27%. Ma, ha spiegato poi il premier, gli interventi fiscali sui quali l'esecutivo si concenterà nei prossimi mesi "non possono certo risolvere da soli tutte le questioni redistributive del Paese". "Una più equa distribuzione del reddito dipende anzitutto dalla crescita economica e dalla contrattazione".
Tutte le operazioni fiscali, ha avvertito il presidente del Consiglio, "devono essere compatibili con la riduzione e con l'abbattimento del debito pubblico. Il principio lo abbiamo inaugurato con la Finanziaria appena approvata e ora bisogna andare avanti: non dovremo chiedere un euro in più ai nostri lavoratori, alle famiglie e alle imprese per il risanamento dei conti; tutte le risorse aggiuntive le dedicheremo allo sviluppo".

NECESSARIO SVILUPPO PIU' DURATURO
Obiettivo principale della riunione della maggioranza, ha chiarito il premier, è stato "concentrare le politiche su quelle scelte che possano consentire al Paese di avviarsi verso una crescita più sostanziosa e duratura".
E dopo aver ricordato che "le cifre più che confortanti messe a segno sul fronte degli investimenti, dell'export, del mercato del lavoro", ha spronato l'Unione ad andare "oltre questi risultati" perchè "il Paese ha tutte le potenzialità per lasciarsi alle spalle un lungo periodo di bassa crescita e aspirare a uno sviluppo più intenso e duraturo".
Nello stesso tempo il presidente del Consiglio ha ammonito che è necessario proseguire il riequilibrio finanziario, "obbligo non solo economico, ma anche morale nei confronti delle generazioni future".

I FRENI ALLA CRESCITA: REDDITI E PRODUTTIVITA'
Passando ad elencare i limiti che ancora frenano la crescita del Paese, Prodi ha evidenziato "due problemi: la bassa produttività complessiva del sistema e una cattiva distribuzione del reddito".
Problemi che, ha spiegato, " si intrecciano e che vanno affrontati insieme". Per questo, ha proseguito, "dobbiamo fare più affidamento sulla domanda interna, sostenere il potere d'acquisto dei lavoratori e delle famiglie in un quadro di economia competitiva. E continuare, potenziando maggiormente la ricerca, la formazione, la dotazione infrastrutturale e con un grande sforzo per il Mezzogiorno".
Prodi ha assicurato poi di continuare il processo sulle liberalizzazioni, funzionali alla ripresa del potere d'acquisto: "Dobbiamo fissare un calendario impegnativo per le riforme già in Parlamento e proseguire con politiche che mettono al centro i diritti dei consumatori".

PADOA-SCHIOPPA:LE RISORSE ANCORA NON SI SONO
"Le risorse da mettere a disposizione per ridurre il carico fiscale sui salari "non le abbiamo ancora. Ma saranno procurate attraverso la lotta all'evasione fiscale e il contenimento della spesa" ha poi affermato il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa."Non e' vero - ha aggiunto- che abbiamo fatto la politica dei due tempi, ma risanamento, crescita ed equità sono sempre andati in parallelo". "Abbiamo fatto una sintesi - ha replicato - con risanamento, crescita ed equità come tre momenti paralleli e così bisogna continuare". Il Ministro però ha definito la crescita come prioritaria.
"La trimestrale di cassa è il momento conoscitivo delle cifre, ma per agire bisognerà aspettare il bilancio di assestamento a giugno-luglio. Gli interventi più significativi arriveranno invece con la Finanziaria 2009" ha concluso il titolare di via XX Settembre.

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