00 11/01/2008 19:15
Effetto rifiuti sull'economia

Coldiretti: prodotti tipici,vendite giù

L'emergenza rifiuti rischia di avere forti ripercussioni sulla vendita dei prodotti campani. Coldiretti stima infatti che potrebbero andare in fumo circa mezzo miliardo di euro in seguito ai danni di immagine subiti in questi giorni. L'arrivo delle disdette tra agriturismi e forniture di prodotti agroalimentari dall'Italia e dall'estero inciderà sulle vendite fino al 30%.

Coldiretti sottolinea inoltre che si tratta di una previsione destinata a peggiorare se l'effetto negativo sul settore, che vale nella Regione oltre 10 miliardi di euro, non dovesse esaurirsi nei prossimi due mesi. L'organizzazione degli imprenditori agricoli sta valutando la possibilità di una azione di risarcimento dei danni subiti dalle 135mila imprese agricole che operano in Campania e che rischiano anche la perdita di posti di lavoro.

I condizionamenti di natura psicologica sui comportamenti di acquisto stanno penalizzando i prodotti dell'agroalimentare "made in Campania", mentre, continua la Coldiretti, crescono i timori che, in assenza di un intervento di smaltimento adeguato dei rifiuti, si possano verificare a breve termine fenomeni di inquinamento del territorio, nonostante l'importante assicurazione del ministero della Salute secondo cui "non si rilevano danni alla salute attribuibili all'attuale emergenza rifiuti in Campania".

A RISCHIO I PRODOTTI TIPICI
Occorre salvare dall'inquinamento un territorio che, continua la Coldiretti, rappresenta un valore inestimabile per l'economia, l'agricoltura, l'ambiente, la salute e la qualità della vita dei cittadini con la Campania che può contare su un primato di 14 prodotti a denominazione o a indicazione di origine protetta (Dop/Igp), su 29 vini Docg, Doc e Igt, su 329 prodotti tradizionali censiti dalla Regione con 13 città del biologico, 40 del vino, 30 dell'olio e 4 del pane. Dalla mozzarella di bufala al limone di Sorrento e di Amalfi, dalla mela annurca al pomodoro San Marzano, dal vino Gragnano al Solopaca, dal Fiano di Avellino al Taurasi. Ma ci sono anche sedicimila ettari di territorio coltivati a biologico, il 25 per cento della superficie protetta da parchi e 734 agriturismi. Una mappa delle qualità agroambientali che rappresenta un valore aggiunto per lo sviluppo della Campania e che, secondo Coldiretti, non può essere ignorata nella scelta dei siti più adatti allo smaltimento.

E' necessario, sostiene la Coldiretti, rimuovere al più presto la spazzatura dalle strade delle città, ma anche proteggere le campagne intervenendo in modo strutturale con un piano di bonifica e riqualificazione del territorio e del paesaggio messo a rischio dalla cattiva gestione ambientale, secondo la petizione firmata da centomila cittadini campani su iniziativa di venti associazioni ambientaliste, dei consumatori e della società civile con il coordinamento della Coldiretti.

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