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L'Italia: Geografia, clima e vegetazione
Tratto da " Gli antichi Romani" "La vetrina delle Civiltà" Edizioni Giunti.


Fin dall'antichità, la storia del paesaggio italiano appare intrecciata alla storia economica e culturale dell'intera penisola: nel suo alternarsi di colline, distese pianeggianti, catene montuose e ampie vallate si ritrovano le radici della società italiana.
Grazie alla posizione strategica che occupa nel cuore del Mediterraneo, è, fin d alla preistoria, un luogo adatto alla colonificazione.

Le Alpi e la Pianura Padana

Pur separando e in qualche misura proteggendo l'Italia, rispetto all'Europa centrale e settentrionale, la barriera natura alpina ha assistito a grandi movimenti di popoli, e di eserciti. La storia romana ci ha lasciato la narrazione della marcia (218 a.C.) dell'esercito e degli elefanti di Annibale.
L'area settentrionale dell'Italia appare dominatada una vasta pianura alluvionale circondata da catene montuose, la Pianura Padana.
In tempi remoti quest'area, dove la pioggiae le estati calde assicuravano cereali in abbondanza, era la più produttiva della penisiola. Il Po', fiume navigabile alimentato da molti tributari, metteva in comunicazione fra loro le città prosperanti lungo il suo corso.

Gli Appennini, fra Adriatico e Tirreno

La catena montuosa degli Appennini percorre l'Italia per la sua intera lunghezza, dividendola in due parti, climaticamente e geograficamente ben distinte. . A est, tra il mar Adriatico e le montagne , corre una stretta fascia di pianura, soggetta a una lunga siccità estiva ; a ovest il terreno digrada dolcemente verso i colli toscani e le ampie distese del Lazio e della Campania. Le piogge, qui più abbondanti , irrigano il suolo fertile accrescendone la produttività.
Inoltre , a una costa adriatica quasi priva di porti nturali, fanno riscontro, sulla più frastagliata costa tirrenica, baie, insenature, e le foci di due grandi fiumi: l'Arno e il Tevere.
Vennero favoriti anche da questi fattori l'insediamento di numerose colonie greche lungo la costa tirrenica e il fiorire, a nord del Tevere, della cività Etrusca.

L'agricoltura mediterranea

Le popolazioni rurali dell'Italia centro-meridionale basavano la loro soppravivenza su un'agricoltura tipicamente mediterranea, frutto di uno sforzo di adattamento al clima e al terreno. Questa era fondata su tre attività caratteristiche: la coltivazione dei cereali (farro, orzo e grano, alternati con fave o lupini); la coltura di vite, olivo e alberi da frutto; l'allevamento. pecore capre ( lana, pelli, carne, latte e cacio), ma anche bovini ed equini per il lavoro dei campi e muli, come bestie da soma.

Vite

Consumata fresca o secca, l'uva uno dei prodotti principali, veniva impiegata per la produzione del vino.

Olivo

La coltura dell'olivo, introdotta dai coloni greci, era intensa e le olive erano fra i cibi più comuni.

Roma, al centro di un sistema naturale di comunicazioni

Grazie alla posizione climaticamente, geograficamente e strategicamente felice in cui sorse, Roma costituì ben presto il fulcro della rete di comunicazione dell'Italia centrale.
Il Tevere era navigabile e dava accesso al traffico marittimo anche oltre l'ansa dove si fondò la città. La via che percorreva le colline dell'Italia centrale collegando l'Etruria alla Pianura Padana alla Campania, tagliava la valle del fiume in questo punto. I sette colli offrivano luoghi asciutti e facilmente difendibili da eventuali incursioni. Gli abitanti della zone vicine praticavano la pastorizia transumante e per la stagione calda le greggi venivano condotte in montagna lungo le piste chiamate "tratturi"; probabilmente uno di questi tratturi passava proprio per il guado dell'Isola Tiberina.

Nascita di una grande città

Un gruppo di sette colli, disposti difronte a un'ansa del Tevere, all'altezza del guado naturale dell'Isola Tiberina: in questo ideale scenario geografico si formò Roma. "Non senza ragione gli dei e gli uomini scelsero questo luogo per fondarvi la nostra città: le salubri colline, il fiume che ci porta i prodotti delle regioni interne e le merci giunte via mare da terre lontane; il mare abbastanza vicino da apportarci beneficio e, insieme, abbastanza lontano da evitare il pericolo di incursioni piratesche; la posizione nel cuore dell'Italia ne fanno la sede ideale per una città destinata a diventar grande."
Tito Livio
A.C.S
[Modificato da ATTILA FLAGIELLO DI DIO 03/05/2008 13:51]