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La bestia del Gévaudan

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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 22/01/2008 17:02
    Da: Focus Storia n. 16

    Si racconta che dal 1764, per tre anni, un'innafferrabile e feroce creatura terrorizzò un'intera regione della Francia.

    a prima vittima ufficiale della "bestia" fu Jeanne Boulet, una quattordicenne di Saint-Etienne-de-Lugdarès. Portava i pochi animali al pascolo sulle magre radure del Gévaudan, terra di boschi tenebrosi L e umide torbiere nel sud della Francia, maledetta da un clima che la gente di quel luogo sintetizzava in due versi rimati: "nove mesi d'inverno e tre mesi di inferno". Quella sera di inferno, era il 30 giugno 1764, Jeanne non tornò a casa, e solo il giorno dopo il suo corpo parzialmente divorato fu ritrovato tra l'erba. Ci si ricordò allora che quasi tre mesi prima una pastorella era stata aggredita nella foresta di Saint-Flour-de-Meercoire da un grosso animale, ma le vacche che accudiva erano interenute e lei s'era salvata. Era la stessa belva che aveva ucciso la povera Jeanne? Furono subito organizzate battute di caccia, nella convinzione che il colpevole fosse uno dei lupi che abbonfavano nella zona. D'altronde, ogni anno, in tutta la Francia, i lupi uccidevano almeno 30 persone.
    [Modificato da Monese 22/01/2008 17:02]
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    $Mikaijl Bovrosz$
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    generale massimo
    paladino
    00 22/01/2008 19:31
    ottimo, citate le fonti.
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 23/01/2008 14:40
    Impronte enormi

    In agosto ci fu un'altra vittima, una ragazza di Puylaurent, che prima di morire raccontò di "una bestia orribile, metà lupo e metà tigre, con grandi artigli e lunga coda". A quel punto e autorità locali si affrettarono a chiedere aiuto a re Luigi XV, che inviò sul posto uno squadrone di dragoni, truppe scelte di fanteria a cavallo. Tuttavia la belva continuò gli attacchi e il 6 settembre si spinse ad uccidere una donna fin nell'orto di casa sua. Quando il capitano Duhamel, comandante dei dragoni, giunse sul luogo poté solo rivelare le impronte dell'animale, simili a quelle di un lupo o di una cane, ma più vicine alle dimensioni di quelle di un leone.
    Il terrore si diffuse tra al popolazione e da quel momento la misteriosa creatura venne chiamata semplicemente la Bestia, perchè nessuno sapeva più che cosa potesse essere: un lupo abnorme, una iena fuggita da un circo, un cane da combattimento addestrato da qualceh sadico signore locale.... Di certo si nutriva di carne , particolare agghiacciante, prediligeva quella umana.
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 24/01/2008 16:44
    Via la testa

    Il 5 ottobre la Bestia fu avvistata nei pressi del castello di Besset mentre si avvicinava di soppiatto a un ignaro pastorello. Colpita da diverse fucilate, si rialzò ogni volta, riuscendo a fuggire. Tutti pensarono che non sarebbe sopravvissuta, ma la mattina dopo due donne la videro sfilare in lontanaza, appena un po' zoppicante. E il giorno dopo fu rinvenuta un'altra vittima. Non solo divorata, ma anceh decapitata. Uno dei particolari più macabri di questa storia, ampiamente documentata, è proprio che alcune delle vittime furono ritrovate senza testa, probabilmente perché la Bestia, trascinando per il collo i cadaveri, ne causava a volte il distacco.
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 31/01/2008 15:19
    Orgoglio nazionale
    Nonostante le fitte nebbie autunnali che cominciavano ad avvolgere il Gevaudan, Dhuhamel organizzò un'altra serie di imponenti battute di caccia. Ma la Bestia aveva velocità, agilità e resistenza incredibili. Non solo, era anche astuta: se nei pressi c'era una zona paludosa vi si infilava, sapendo che lì i cavalli dei cacciatori non avrebbero potuto seguirla.
    Tra una bufera di neve e l'altra si arrivò alla fine dell'anno e a 21 morti. Il 12 gennaio 1765 la Bestia attaccò un gruppo di pastorelli, ma questi ragirono colpendola con rozze lance e mettendola in fuga. Per questa eroica impresa il re li premiò. E ne aveva ben donde: ormai non solo tutti i giornali francesi seguivano con attenzione il caso della Bestia del Gèvaudan, ma anche quelli inglesi, che sarcasticamente riportavano che "120 mila soldati francesi erano tenuti in scacco da un solo animale, il quale dopo aver divorato 25 mila uomini, artiglieria inclusa, si era imbattuto il giorno dopo in una gatta e ne era stato vinto".
    [Modificato da Monese 31/01/2008 15:19]
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 03/02/2008 15:59
    L'uomo dei lupi

    Dopo aver pazientato fino al mese di aprile del 1765, il re riconobbe che i dragoni avevano fallito con la Bestia ( nel frattempo era giunta alla 58° vittima) e affidò l'incarico a un vecchio gentiluomo normanno, Jean Charles d'Enneval, rappresentante di prestigio della louveterie royale, uno speciale corpo di cacciatori creato oltre 950 anni prima proprio per eliminare lupi ed altre belve feroci. D'Enneval poteva vantarsi di avere già abbattuto 1.200 lupi am, abituato alla piatta Normandia, capì la difficoltà dell'impresa solo quando fece il primo sopralluogo nel Gevaudan: ripide montagne costellate di caverne, boschi impenetrabili, profondi burroni impraticabili dai cavalli. Confidava però nella sua esperienza e nei suoi cani da caccia. Effettivamente in due mesi uccise un totale di 74 lupi, ma le aggressioni non si arrestarono.
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 04/02/2008 17:16
    Immortale

    Vista l'impopolarità che d'Enneval -persona per di più arcigna e sprezzantw- si era attirata, a giugno Luigi XV lo sostituì con François Antoine, il maggior rappresentante della louveterie. Antoine giunse in zona accompagnato da 14 guardiacaccia scelti fra i migliori del regno e da una numerosa muta di cani specializzati in lupi.
    Intanto la Bestia continuava a imperversare: non cadeva nelle trappole, non si cibava dei bocconi avvelenati e neanche dei poveri resti delle vittime che, parimenti avvelenati, venivano lasciati sul posto. L'11 agosto aggredì una ragazza, Marie-Jeanne Valet, la quale invece di fuggire la colpì al petto con la sua lancia. La belva, gravemente ferita, per settimane scomparve. In quei giorni però le ricerche non cessarono, tanto che il 29 agosto uno dei guardiacaccia di Antoine uccise uno strano esemplare di lupo, grande e totalmente nero. Alcuni dissero che era la Bestia, ma Antoine rimase dubbioso. Infatti gli attacchi e le uccisioni ripresero.
    Finalmente Antoine seppe che nella zona di Les Chazes era stato avvistato un enorme lupo con una femmina e i suoi cuccioli. Era il 21 settembre. Antoine organizzò subito una battuta. Quando il lupo, inseguito dai cani, gli arrivò vicino, furono necessarie diverse fucilate per abbatterlo. Nessuno aveva mai visto un esemplare così colossale: misurato, risultò lungo 143 cm (190 con la coda), alto al garese 86 cm e pesante oltre 65 kg. Nell'arco di pochi giorni vennero eliminati anche la femmina e i cuccioli, già quasi adulti. Grande fu la felicità di Luigi XV, che colmò Antoine di onori e di denaro (la sola taglia sulla bestia equivaleva a un milione di euro di oggi).
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 05/02/2008 14:20
    Diffidenza campagnola

    Stranamente però, la gente del Gevaudan non era affatto convinta che quella uccisa fosse realmente la Bestia. Tuttavia per un po' non successe più niente. Gli attacchi ripresero solo a dicembre, e proseguirono per tutto il 1766. Ma Luigi XV non ne volle più sapere: la Bestia era statu uccisa, bastava andare a vederla al Museo di storia naturale di Parigi, ormai impagliata e inoffensiva! E cinicamente ordinò che ogni ulteriore notizia fosse censurata e che i parroci evitassero qualsiasi riferimento alla Bestia negli atti funerali. Nonostante ciò, sappiamo da qualche scarno rapporto della gendarmeria e da qualche prete recalcitrante che ci furono almeno altre 40 vittime. L'ultima fu un bambino, il 18 giugno 1767. Appena lo seppe, il marchese D'Apcher, uno dei pochi nobili che ancora si prodigava per aiutare quella gente impaurita, partì alla volta della foresta di Ténazeyre con una dozzina di cacciatori. E fu proprio uno di questi, Jean Chastel, a uccidere con un afucilata la Bestia (o l'ultima delle Bestie....).
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 06/02/2008 09:41
    Fine di un incubo

    In tra anni le vittime accertate erano state 116, gli attacchi oltre 250. Ma per alcuni i morti superarono i 150. La fiera uccisa da Chastel era un lupo lungo 129 cm coda esclusa, alto 77 cm e pesante circa 55 kg. Tutta la sua conformazione anteriore era insolitamente deforme e robusta, con muscoli della mascella incredibilmente grandi. In un cane di razza buldog questi muscoli arrivavano a pesare 250 grammi, in un grosso lupo massimo 1 kg; nella Bestia, come risultò dall'autopsia, superavano i 3 kg: la potenza di un morso doveva essere devastante.
    Alcuni hanno ipotizzato che si trattasse di un incrocio fra un cane molossoide e un lupo. Ma è più probabile che fosse un lupo affetto da acromegalia, una forma di gigantismo che colpisce soprattutto volto e arti. La malattia può essere invalidante tanto negli uomini quanto negli animali, ma non è sempre così. Per esempio non impedì al lottatore di wrestling André the Giant, che a 27 anni era alto 226 cm e pesava 245 kg, di diventare un asso nel suo sport, anche se la malattia lo uccise a 46 anni. E anche il campione mondiale di pugilato Primo Carnera, alto 205 cm per 120 kg di peso, era affetto da acromegalia.
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 07/02/2008 09:18
    Ingratitudine

    Tornando a Chastel, l'uccisore della Bestia, fece malemente imnbalsamare l'animale e lo portò da Luigi XV aspettandosi anche lui una ricompensa. Ma la sprezzante risposta del re fu che la Bestia era quella uccisa a suo tempo da Antoine, e che il suo era solo un lupo deforme ormai in decomposizione e puzzolente.
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    Monese
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    generale minore
    capitano maggiore
    00 07/02/2008 14:21
    La lunga lista delle altre belve

    Il caso della Bestia del Gevaudan non è stato il solo. Per citarne solo alcuni, si ricorda quello del lupo di Gubbi (1220-22, alcune decine di vittime), della Bestia di Caen (1632-33, una trentina di uccisioni), della Bestia d'Orleans (1691-1702, alcune decine di vittime); della Bestia di Auxerre (1731-34, almeno 28 morti); della Bestia del Lyonnais (1754-56 oltre 17 vittime); della Bestia di Sarlat (1766, almeno 18 morti), della Bestia di Cusago (1792, una decian di vittime); della Bestia di Albiolo (1801, più di 15 vittime), della Bestia del Vivarais o del Gard (1809-16, almeno 29 vittime) e della Bestia de Corfinio (1839, alcune decine di morti).

    Il peggio
    La Bestia del Gevaudan, son le sue 116 vittime accertate, non fu nemmeno la più sanguinaria, poichè fu superata quanto meno dalla Bestia della foresta di Fontainebleau (1669, 150 vittime) e dalle bestie del Gatinaia (1655, oltre 300 vittime).
    Chi fece meglio di tutte fu però l'uomo, che nello stesso periodo sterminò centinaia di migliaia di lupi, anche se non erano affatto antropofagi.


    FINE