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•Romanticismo

La reazione all'urbanismo e all'industrializzazione portò i poeti ad esplorare la natura, vista come un essere vivente, non più statica ma in movimento. In una visione panteistica, la natura rappresentava l'espressione di Dio nell'universo, la fonte di ispirazione ed il mezzo per trovare veri valori morali. Le descrizioni dei paesaggi, minute e dettagliate, non rappresentavano però sempre la realtà, ma cambiavano a seconda dei sentimenti dell'autore. L'immaginazione, caratteristica fondamentale del periodo, poneva il poeta come mediatore tra l'uomo e la natura. Cronologicamente il Romanticismo viene fatto iniziare con la pubblicazione nel 1789 delle "Lyrical Ballads", opera scritta da William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge,nella quale entrambi "teorizzano" il proprio modo di vedere e di fare poesia: il primo vedeva nella poesia un modo di rendere il quotidiano qualcosa di straordinario, mentre Coleridge usava la poesia per rendere credibile l'inverosimile,affidandosi alla potenza dell'immaginazione,vista come sovrana forza creatrice. Entrambi i poeti fanno parte dei cosiddetti "poeti della prima generazione", chiamati anche Lake Poets,occupati forse più a teorizzare e a sperimentare una nuova poesia piuttosto che esprimere se stessi. I più grandi poeti romantici della seconda generazione furono invece Lord Byron, Percy Bysshe Shelley e John Keats. La tendenza di questi fu quella di esprimere nelle proprie poesia i propri animi inquieti, scossi dalla Rivoluzione Francese,che aveva accesso in loro una nuova percezione della libertà. Essi, pur essendo inglesi, sentivano un rifiuto per la loro terra: Ribellione è la parola chiave di questi poeti, specialmente in Byron e Shelley. Jane Austen scrisse romanzi riguardanti la vita della piccola borghesia di campagna, visti dal punto di vista di una donna, ed obliquamente incentrati su questioni sociali come matrimoni e denaro. Thomas de Quincey, anticipatore di temi e atmosfere proprie della seconda metà del XIX secolo, è, insieme alla Austen, il massimo narratore inglese dei primi decenni dell'ottocento.