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    00 26/03/2008 16:05
    26 Marzo 2008
    Il mondo è una discarica di persone inutili, se devi cercare qualcosa cercalo in te stesso, le altre persone esistono solo per crearti problemi.... RICORDA, TU SEI UNICO, TU SEI IL MIGLIORE

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    00 26/03/2008 16:07
    Alitalia, la parola passa al Cda

    Dopo aperture Air France ai sindacati

    E' il turno del Cda di Alitalia. Saranno gli amministratori della compagnia di bandiera a dire la loro sull'esito del confronto tra Air France e i sindacati e sulle proposte uscite dall'incontro. I sindacati apprezzano, ma con qualche riserva, le aperture venute dal numero uno della compagnia francese Jean-Cyril Spinetta, e sono comunque pronti a continuare a trattare.

    In particolare, alla Fit-Cisl sottolineano la presenza di "timide aperture" che sono però ancora "insufficienti", mentre la Filt-Cgil è disposta a proseguire la trattativa e a fare il possibile per cercare un'intesa. L'Anpac mette invece in evidenza l'esito a rischio senza aperture sulla questione cargo e l'Up sottolinea che sul nodo piloti c'è ancora distanza. Intanto la proposta di accordo quadro che Air France-Klm d'intesa con Alitalia intende inviare ai sindacati potrebbe arrivare già giovedì sera dopo la riunione del Consiglio di amministrazione del gruppo franco-olandese. Mentre il confronto di Alitalia e Air France con i sindacati riprenderà venerdì prossimo nel pomeriggio.

    L'ESITO DEL CONFRONTO, SPINETTA: NESSUNO RESTERA' A TERRA
    "Non lasceremo nessuno a terra". "E' una base per il negoziato". E' cominciato e finito con queste dichiarazioni nel segno della distensione il secondo incontro tra il patron di Air France-Klm Jean Cyril Spinetta (nella foto in alto a destra) e i sindacati di Alitalia. Tra giovedì e venerdì ci sarà una nuova proposta e su questo nuovo piano partirà la trattativa vera e propria.

    Segnali di apertura da Air France-Klm sulle condizioni per comprare Alitalia hanno riaperto il negoziato con i sindacati, che si è ora molto ammorbidito rispetto al "prendere o lasciare" del primo incontro di lunedì scorso. E Silvio Berlusconi attribuisce al suo appello agli imprenditori italiani per una cordata di casa nostra il merito di aver spinto Air France a trattare. "Registro di aver ottenuto dei successi: dopo l'appello agli imprenditori a tirar fuori l'orgoglio e a non perdere il controllo della compagnia Air France ha cambiato posizione. C'è una novità: siamo passati da condizioni irricevibili alla disponibilià a trattare.Ciò nonostante credo che la soluzione migliore sia una cordata di imprenditori italiani".

    Una posizione accolta positivamente dai rappresentanti dei lavoratori, i quali intendono portare avanti le trattative a oltranza.

    BONANNI: BISOGNA SALVARE MALPENSA
    In particolare, il leade della Cisl Raffaele Bonanni dice che la disponibilità di Air France a modificare il suo piano sarà un primo risultato, ma quello vero ci sarà solo con il salvataggio di Malpensa e con le stesse garanzie che furono date a Klm. Questo significa che gli investimenti devono essere equivalenti a tutti i guadagni in Italia. "Se noi otteniamo il risultato con Air France" ha aggiunto Bonanni "avremo fatto qualche cosa in più di quanto il governo aveva previsto. Il governo ci ha laciato soli e in più non ci ha detto a che condizione a venduto. Stiamo trattando direttamente con l'acquirente ed è una condizione molto singolare perchè non stiamo trattando con il nuovo proprietario". Il segretario generale della Cisl assicura inoltre che i sindacati, sulla vicenda, sono molto uniti. Quanto alla scadenza del 31 marzo per raggiungere un accordo, fonti del Tesoro fanno sapere che la data era stata stabilita dal Cda di Alitalia e che, se il Cda ritenesse opportuno e nell'interesse dell'azienda far slittare questa data, il Tesoro, come qualsiasi azionista, ne prenderebbe atto.

    VERSO UN PIANO SOCIALE PER I 2.100 ESUBERI
    Il secondo faccia a faccia è durato sei ore e adesso si aspetta il documento su cui si riaprirà il negoziato. Sarà un piano che metterà a punto dunque anche una soluzione per i 2.100 esuberi individuati da Air France-Klm. Ma le nove sigle sindacali hanno chiesto che contenga, per iscritto, anche aperture su flotta e perimetro aziendale. Due nodi ancora da sciogliere. Non sembra infatti che Air France abbia cambiato posizione sul futuro delle attività full cargo di Alitalia che secondo il progetto di acquisizione prevede la chiusura nel 2010 con la messa a terra dei cinque Md11. Ma su questo punto, l'apertura del colosso d'oltralpe riguarderebbe la possibilità per 180 piloti giovani di passare direttamente nel gruppo franco-olandese (60 piloti l'anno nel triennio 2008-2010) con prospettive di una carriera veloce riducendo così il numero degli esuberi. Una proposta che per l'Anpac, pur esprimendo cauto ottimismo sull'andamento della trattativa, se non vedrà "ulteriori aperture rischierà di compromettere l'esito della trattativa". E anche per l'Unione piloti lo scenario per la categoria "continua a essere oscuro e di difficile gestione" anche per il taglio negli aeroplani di lungo raggio in quanto "il disegno della nuova Alitalia nell'arco di piano 2008-2010 è incentrato essenzialmente sul medio raggio con una flotta non adeguata e con una concorrenza feroce delle low-cost. Mercato dove è difficilissimo competere e realizzare utili".

    Quanto alle attività di terra comprese in Alitalia Servizi, Spinetta ha parlato della possibilità di comprendere nel nuovo gruppo Air France-Klm-Alitalia tutte le attività svolte a Roma-Fiumicino, la manutenzione leggera e l'handling, allargando così il numero di lavoratori e di servizi che passerebbero direttamente nel nuovo perimetro. La nuova proposta di Air France-Klm dovrebbe aprire la strada a trattative mirate per raggiungere con i sindacati accordi categoria per categoria. In particolare, Spinetta ha spiegato che per Alitalia Fly chiede accordi distinti con piloti, assistenti di volo e personale di terra. Una strada che la Filt-Cgil "sconsiglia di seguire perchè sarebbe preferibile raggiungere prima una intesa generale". Da parte sua, il Sindacato dei lavoratori valuterà "situazione per situazione le ristrutturazioni e le riorganizzazioni di settori del gruppo anche se su Alitalia Servizi Air France, nonostante aperture su Alitalia Airport, sulla manutenzione resta ancora pesantemente aggrappato a posizioni iniziali".

    AIR FRANCE INSISTE: SCOMMETTIAMO SU ALITALIA
    Spinetta ha ribadito di credere "nelle possibilità di crescita per Alitalia all'interno del gruppo Air France-Klm" perchè diversamente "non ci scommetterei un solo centesimo" e se nel 2010 "vedremo che la mia ricetta" usata negli ultimi anni "con successo da Air France e Klm non ha funzionato, e quindi Alitalia non sarà tornata a una redditività che le permetta di tornare a investire con le sue forze, sarebbe un mio fallimento, e a me non piace fallire". Una sfida che il segretario generale della Filt Cgil Fabrizio Solari accetta rilevando tuttavia che "dobbiamo gestire l'oggi e questo significa affrontare il nodo del perimetro aziendale, creare una chance per tutti e darci un obiettivo".

    TITOLO SEMPRE IN ALTALENA
    Già sospeso e riammesso più volte intanto il titolo di Alitalia a Piazza Affari. Ultimo rialzo teorico a +14%.
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    Alitalia, la parola passa al Cda

    Dopo aperture Air France ai sindacati

    E' il turno del Cda di Alitalia. Saranno gli amministratori della compagnia di bandiera a dire la loro sull'esito del confronto tra Air France e i sindacati e sulle proposte uscite dall'incontro. I sindacati apprezzano, ma con qualche riserva, le aperture venute dal numero uno della compagnia francese Jean-Cyril Spinetta, e sono comunque pronti a continuare a trattare.

    In particolare, alla Fit-Cisl sottolineano la presenza di "timide aperture" che sono però ancora "insufficienti", mentre la Filt-Cgil è disposta a proseguire la trattativa e a fare il possibile per cercare un'intesa. L'Anpac mette invece in evidenza l'esito a rischio senza aperture sulla questione cargo e l'Up sottolinea che sul nodo piloti c'è ancora distanza. Intanto la proposta di accordo quadro che Air France-Klm d'intesa con Alitalia intende inviare ai sindacati potrebbe arrivare già giovedì sera dopo la riunione del Consiglio di amministrazione del gruppo franco-olandese. Mentre il confronto di Alitalia e Air France con i sindacati riprenderà venerdì prossimo nel pomeriggio.

    L'ESITO DEL CONFRONTO, SPINETTA: NESSUNO RESTERA' A TERRA
    "Non lasceremo nessuno a terra". "E' una base per il negoziato". E' cominciato e finito con queste dichiarazioni nel segno della distensione il secondo incontro tra il patron di Air France-Klm Jean Cyril Spinetta (nella foto in alto a destra) e i sindacati di Alitalia. Tra giovedì e venerdì ci sarà una nuova proposta e su questo nuovo piano partirà la trattativa vera e propria.

    Segnali di apertura da Air France-Klm sulle condizioni per comprare Alitalia hanno riaperto il negoziato con i sindacati, che si è ora molto ammorbidito rispetto al "prendere o lasciare" del primo incontro di lunedì scorso. E Silvio Berlusconi attribuisce al suo appello agli imprenditori italiani per una cordata di casa nostra il merito di aver spinto Air France a trattare. "Registro di aver ottenuto dei successi: dopo l'appello agli imprenditori a tirar fuori l'orgoglio e a non perdere il controllo della compagnia Air France ha cambiato posizione. C'è una novità: siamo passati da condizioni irricevibili alla disponibilià a trattare.Ciò nonostante credo che la soluzione migliore sia una cordata di imprenditori italiani".

    Una posizione accolta positivamente dai rappresentanti dei lavoratori, i quali intendono portare avanti le trattative a oltranza.

    BONANNI: BISOGNA SALVARE MALPENSA
    In particolare, il leade della Cisl Raffaele Bonanni dice che la disponibilità di Air France a modificare il suo piano sarà un primo risultato, ma quello vero ci sarà solo con il salvataggio di Malpensa e con le stesse garanzie che furono date a Klm. Questo significa che gli investimenti devono essere equivalenti a tutti i guadagni in Italia. "Se noi otteniamo il risultato con Air France" ha aggiunto Bonanni "avremo fatto qualche cosa in più di quanto il governo aveva previsto. Il governo ci ha laciato soli e in più non ci ha detto a che condizione a venduto. Stiamo trattando direttamente con l'acquirente ed è una condizione molto singolare perchè non stiamo trattando con il nuovo proprietario". Il segretario generale della Cisl assicura inoltre che i sindacati, sulla vicenda, sono molto uniti. Quanto alla scadenza del 31 marzo per raggiungere un accordo, fonti del Tesoro fanno sapere che la data era stata stabilita dal Cda di Alitalia e che, se il Cda ritenesse opportuno e nell'interesse dell'azienda far slittare questa data, il Tesoro, come qualsiasi azionista, ne prenderebbe atto.

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    00 26/03/2008 16:10
    Tata compra Jaguar e Land Rover

    Marchi venduti da Ford per 2,3 mld $

    Il gruppo automobilistico Tata ha comprato dalla Ford Jaguar e Land Rover. Lo ha reso noto un comunicato congiunto delle due aziende. L'accordo definitivo è arrivato dopo mesi di trattative. La società indiana, che è anche azionista della Fiat, pagherà alla casa americana una cifra pari a 2,3 miliardi di dollari. L'operazione dovrebbe essere formalizzata entro giugno.

    L'acquisto è avvenuto a un prezzo più che dimezzato rispetto a quanto Ford avevo sborsato per rilevare i due blasonati brand di automobili. Nel 1989 infatti Jaguar era stata pagata circa 2,5 miliardi di dollari, mentre Land Rover era passata nelle mani dell'azienda di Detroit per 2,73 miliardi di dollari. Con questa doppia vendita, Ford spera di fare cassa dopo aver accumulato negli ultimi due anni perdite per 15,3 miliardi.

    Tata pagherà, come sottolineato nella nota, "in contanti" i due marchi, mentre Ford contribuirà fino a 600 milioni per i piani pensionistici dei dipendenti sia di Land Rover che di Jaguar. "Siamo molto soddisfatti della prospettiva che queste case automobilistiche siano parte significativa del nostro business - ha sottolineato il presidente del gruppo indiano Ratan Tata, che siede anche nel board del Lingotto - e ci sforzeremo di difendere e costruire sul loro patrimonio e la loro capacità competitiva mantenendo le loro identità intatte".

    Oltre ai piani pensionistici, Ford concederà finanziamenti ai concessionari Jaguar e Land Rover per "un periodo di transizione", che potrebbe prolungarsi anche per un anno. Dagli Usa arriveranno ancora motori e altri componenti oltre a tecnologia, engineering, ricerca e sviluppo, informatica e servizi di contabilità. L'acquisizione, hanno sottolineato sia il management americano che quello indiano, sosterrà "gli attuali piani di prodotto de consentirà libertà per sviluppare le loro capacità di autonomia" e permetterà al gruppo indiano di entrare nel settore delle auto di lusso.
    Soddisfatto per l'accordo anche Geoff Polites, portavoce di Jaguar e Land Rover, Il gruppo della famiglia Tata non è nuovo alle acquisizioni di storici marchi europei: a gennaio di un anno fa aveva conquistato l'anglo-olandese Corus, specializzata nel settore dell'acciaio per oltre 10 miliardi di euro, mentre quest'anno ha concentrato le attenzioni dei media al Salone di Ginevra, grazie alla sua Nano, il modello meno caro al mondo, venduto a 2.500 dollari, con il quale la società punta a motorizzare l'India.
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    00 26/03/2008 16:11
    Crisi mercati, caso Deutsche Bank

    Possibili nuove svalutazioni

    Con la crisi dei mercati finanziari internazionali innescata dal caso dei mutui subprime americani e che ha poi finito per coinvolgere buona parte del circuito dei derivati devono sempre più fare i conti tutti i colossi bancari e finanziari mondiali. Ora ad esempio c'è la teutonica Deutsche Bank che mette in preventivo possibili nuove svalutazioni a bilancio. Insomma, tempi duri per i big, anche se probabilmente esagera chi pensa che ci sia alle porte una crisi tipo quella del '29.


    Alla Deutsche Bank temono che nuove svalutazione legate proprio alla crisi dei mutui subprime possano finire per incidere negativamente sulla dinamica degli utili di quest'anno. Le condizioni di mercato sono dai tedeschi definite "eccezionalmente difficili". Il gruppo in questo momento non è ancora in grado di valutare queste possibili svalutazioni. Di conseguenza non garantisce il raggiungimento del target prefissato in termini di utili ante tasse, target pari a 8,4 miliardi di euro. Nel 2007 Deutsche Bank ha consolidato utili per 6,5 miliardi di euro.
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    00 26/03/2008 16:12
    Pasqua, tempi duri per il turismo

    Il settore ha perso 2 miliardi di euro

    Il turismo italiano in queste vacanze di Pasqua ha fatto flop. Molte meno sono state le presenze secondo gli operatori del settore rispetto all'anno scorso. I numeri vengono da Trademark Italia, secondo cui sono stati persi circa due miliardi di euro. Diminuiscono i viaggiatori in arrivo dall'estero e la crisi è confermata per Napoli, Sorrento, Amalfi, isole campane.

    In questi giorni ci si è messo anche il maltempo a scoraggiare molti italiani. E ne ha convinti tre milioni a tornare prima del previsto a casa. Insomma, il bilancio non è proprio rassicurante secondo Trademark, che si occupa di consulenze per l'industria dell'ospitalità.

    E' andata bene però per le località di montagna. La neve abbondante di queste ultime settimane le ha rilanciate e molti sciatori non hanno perso l'occasione di approfittare di piste rimesse a nuovo dalle recenti precipitazioni. Quanto alle località balneari, hanno resistito quelle ben attrezzate e vivacizzate da mostre, eventi d'arte, competizioni sportive, shopping e divertimenti. Non hanno sofferto neanche i parchi divertimento, che hanno visto un vero e proprio boom di visitatori: Pasqua d'oro per Mirabilandia, Gardaland, Oltremare, Italia in miniatura e per l'acquario di Genova.

    Nonostante il tempo brutto in gran parte d'Italia pare non siano andati male gli affari per gli agriturismi nei quali, secondo i calcoli di Coldiretti, tra Pasqua e Pasquetta sarebbero stati serviti un milione di pasti. Se la buona tavola è stata una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, i programmi ricreativi (equitazione, tiro con l'arco, trekking) e la possibilità di far conoscere ai bambini gli animali di fattoria, assistere alla mungitura delle mucche o imparare a fare il formaggio o la pasta fatti in casa, avrebbero indotto tanti italiani a scegliere un'azienda in campagna con valida alternativa al pic-nic fuori porta.

    VIA DALLE CITTA' D'ARTE
    Pesanti segni meno mostrano invece le tradizionali città d'arte, da Roma a Firenze a Venezia. Nella capitale sono in calo, rispetto allo scorso anno, le presenze di turisti stranieri con particolare riguardo al mercato Usa (-8,39%), ai giapponesi (-6,37%) e agli inglesi (-0,77%) mentre il maltempo ha scoraggiato le gite dei romani fuori porta. Una curiosa spolverata di neve è arrivata a Rieti e sono affollate le piste al Terminillo. Festività sotto tono anche nel Pontino, tanto che non si registrano presenze nei luoghi tradizionalmente affollati per la Pasquetta, dal Circeo alla Semprevisa, da Sperlonga a Norma. Alberghi vuoti in Campania, ma hanno retto i ristoranti e gli agriturismo. L'isola di Capri, in particolare, ha risentito di un pesante crollo degli arrivi: sulle banchine del porto di Marina Grande sono sbarcati solo 3.300 passeggeri, mentre in alcuni casi, negli anni passati, è stata superata la soglia dei 15mila arrivi. Il sensibile calo della temperatura e la pioggia hanno scoraggiato il turismo anche in Puglia e nevica sulla Sila: in Calabria il brusco calo delle temperature e la pioggia hanno causato il precipitoso ritorno a casa dei gitanti. Ha nevicato anche alle Cinque Terre, e in Liguria il contraccolpo negativo per il turismo è stato forte. Niente boom turistico neanche in Toscana.

    Gli italiani che hanno scelto l'estero (l'11%) hanno optato principalmente per le capitali europee e, per chi ha potuto spingersi più lontano, la città preferita è stata New York, sia per il fascino che per il dollaro debole. Diminuisce infine la spesa media pro capite: la vacanza di Pasqua in Italia è costata 335 euro a persona, per chi ha scelto l'estero la spesa media è di 650 euro pro capite.
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    Pasqua, tempi duri per il turismo

    Il settore ha perso 2 miliardi di euro

    Il turismo italiano in queste vacanze di Pasqua ha fatto flop. Molte meno sono state le presenze secondo gli operatori del settore rispetto all'anno scorso. I numeri vengono da Trademark Italia, secondo cui sono stati persi circa due miliardi di euro. Diminuiscono i viaggiatori in arrivo dall'estero e la crisi è confermata per Napoli, Sorrento, Amalfi, isole campane.

    In questi giorni ci si è messo anche il maltempo a scoraggiare molti italiani. E ne ha convinti tre milioni a tornare prima del previsto a casa. Insomma, il bilancio non è proprio rassicurante secondo Trademark, che si occupa di consulenze per l'industria dell'ospitalità.

    E' andata bene però per le località di montagna. La neve abbondante di queste ultime settimane le ha rilanciate e molti sciatori non hanno perso l'occasione di approfittare di piste rimesse a nuovo dalle recenti precipitazioni. Quanto alle località balneari, hanno resistito quelle ben attrezzate e vivacizzate da mostre, eventi d'arte, competizioni sportive, shopping e divertimenti. Non hanno sofferto neanche i parchi divertimento, che hanno visto un vero e proprio boom di visitatori: Pasqua d'oro per Mirabilandia, Gardaland, Oltremare, Italia in miniatura e per l'acquario di Genova.

    Nonostante il tempo brutto in gran parte d'Italia pare non siano andati male gli affari per gli agriturismi nei quali, secondo i calcoli di Coldiretti, tra Pasqua e Pasquetta sarebbero stati serviti un milione di pasti. Se la buona tavola è stata una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, i programmi ricreativi (equitazione, tiro con l'arco, trekking) e la possibilità di far conoscere ai bambini gli animali di fattoria, assistere alla mungitura delle mucche o imparare a fare il formaggio o la pasta fatti in casa, avrebbero indotto tanti italiani a scegliere un'azienda in campagna con valida alternativa al pic-nic fuori porta.

    VIA DALLE CITTA' D'ARTE
    Pesanti segni meno mostrano invece le tradizionali città d'arte, da Roma a Firenze a Venezia. Nella capitale sono in calo, rispetto allo scorso anno, le presenze di turisti stranieri con particolare riguardo al mercato Usa (-8,39%), ai giapponesi (-6,37%) e agli inglesi (-0,77%) mentre il maltempo ha scoraggiato le gite dei romani fuori porta. Una curiosa spolverata di neve è arrivata a Rieti e sono affollate le piste al Terminillo. Festività sotto tono anche nel Pontino, tanto che non si registrano presenze nei luoghi tradizionalmente affollati per la Pasquetta, dal Circeo alla Semprevisa, da Sperlonga a Norma. Alberghi vuoti in Campania, ma hanno retto i ristoranti e gli agriturismo. L'isola di Capri, in particolare, ha risentito di un pesante crollo degli arrivi: sulle banchine del porto di Marina Grande sono sbarcati solo 3.300 passeggeri, mentre in alcuni casi, negli anni passati, è stata superata la soglia dei 15mila arrivi. Il sensibile calo della temperatura e la pioggia hanno scoraggiato il turismo anche in Puglia e nevica sulla Sila: in Calabria il brusco calo delle temperature e la pioggia hanno causato il precipitoso ritorno a casa dei gitanti. Ha nevicato anche alle Cinque Terre, e in Liguria il contraccolpo negativo per il turismo è stato forte. Niente boom turistico neanche in Toscana.

    Gli italiani che hanno scelto l'estero (l'11%) hanno optato principalmente per le capitali europee e, per chi ha potuto spingersi più lontano, la città preferita è stata New York, sia per il fascino che per il dollaro debole. Diminuisce infine la spesa media pro capite: la vacanza di Pasqua in Italia è costata 335 euro a persona, per chi ha scelto l'estero la spesa media è di 650 euro pro capite.
    Il mondo è una discarica di persone inutili, se devi cercare qualcosa cercalo in te stesso, le altre persone esistono solo per crearti problemi.... RICORDA, TU SEI UNICO, TU SEI IL MIGLIORE

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    Scandro997
    Post: 2.433
    stratega
    eroe
    00 26/03/2008 16:12
    Pasqua, tempi duri per il turismo

    Il settore ha perso 2 miliardi di euro

    Il turismo italiano in queste vacanze di Pasqua ha fatto flop. Molte meno sono state le presenze secondo gli operatori del settore rispetto all'anno scorso. I numeri vengono da Trademark Italia, secondo cui sono stati persi circa due miliardi di euro. Diminuiscono i viaggiatori in arrivo dall'estero e la crisi è confermata per Napoli, Sorrento, Amalfi, isole campane.

    In questi giorni ci si è messo anche il maltempo a scoraggiare molti italiani. E ne ha convinti tre milioni a tornare prima del previsto a casa. Insomma, il bilancio non è proprio rassicurante secondo Trademark, che si occupa di consulenze per l'industria dell'ospitalità.

    E' andata bene però per le località di montagna. La neve abbondante di queste ultime settimane le ha rilanciate e molti sciatori non hanno perso l'occasione di approfittare di piste rimesse a nuovo dalle recenti precipitazioni. Quanto alle località balneari, hanno resistito quelle ben attrezzate e vivacizzate da mostre, eventi d'arte, competizioni sportive, shopping e divertimenti. Non hanno sofferto neanche i parchi divertimento, che hanno visto un vero e proprio boom di visitatori: Pasqua d'oro per Mirabilandia, Gardaland, Oltremare, Italia in miniatura e per l'acquario di Genova.

    Nonostante il tempo brutto in gran parte d'Italia pare non siano andati male gli affari per gli agriturismi nei quali, secondo i calcoli di Coldiretti, tra Pasqua e Pasquetta sarebbero stati serviti un milione di pasti. Se la buona tavola è stata una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, i programmi ricreativi (equitazione, tiro con l'arco, trekking) e la possibilità di far conoscere ai bambini gli animali di fattoria, assistere alla mungitura delle mucche o imparare a fare il formaggio o la pasta fatti in casa, avrebbero indotto tanti italiani a scegliere un'azienda in campagna con valida alternativa al pic-nic fuori porta.

    VIA DALLE CITTA' D'ARTE
    Pesanti segni meno mostrano invece le tradizionali città d'arte, da Roma a Firenze a Venezia. Nella capitale sono in calo, rispetto allo scorso anno, le presenze di turisti stranieri con particolare riguardo al mercato Usa (-8,39%), ai giapponesi (-6,37%) e agli inglesi (-0,77%) mentre il maltempo ha scoraggiato le gite dei romani fuori porta. Una curiosa spolverata di neve è arrivata a Rieti e sono affollate le piste al Terminillo. Festività sotto tono anche nel Pontino, tanto che non si registrano presenze nei luoghi tradizionalmente affollati per la Pasquetta, dal Circeo alla Semprevisa, da Sperlonga a Norma. Alberghi vuoti in Campania, ma hanno retto i ristoranti e gli agriturismo. L'isola di Capri, in particolare, ha risentito di un pesante crollo degli arrivi: sulle banchine del porto di Marina Grande sono sbarcati solo 3.300 passeggeri, mentre in alcuni casi, negli anni passati, è stata superata la soglia dei 15mila arrivi. Il sensibile calo della temperatura e la pioggia hanno scoraggiato il turismo anche in Puglia e nevica sulla Sila: in Calabria il brusco calo delle temperature e la pioggia hanno causato il precipitoso ritorno a casa dei gitanti. Ha nevicato anche alle Cinque Terre, e in Liguria il contraccolpo negativo per il turismo è stato forte. Niente boom turistico neanche in Toscana.

    Gli italiani che hanno scelto l'estero (l'11%) hanno optato principalmente per le capitali europee e, per chi ha potuto spingersi più lontano, la città preferita è stata New York, sia per il fascino che per il dollaro debole. Diminuisce infine la spesa media pro capite: la vacanza di Pasqua in Italia è costata 335 euro a persona, per chi ha scelto l'estero la spesa media è di 650 euro pro capite.
    Il mondo è una discarica di persone inutili, se devi cercare qualcosa cercalo in te stesso, le altre persone esistono solo per crearti problemi.... RICORDA, TU SEI UNICO, TU SEI IL MIGLIORE

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    Scandro997
    Post: 2.433
    stratega
    eroe
    00 26/03/2008 16:12
    Pasqua, tempi duri per il turismo

    Il settore ha perso 2 miliardi di euro

    Il turismo italiano in queste vacanze di Pasqua ha fatto flop. Molte meno sono state le presenze secondo gli operatori del settore rispetto all'anno scorso. I numeri vengono da Trademark Italia, secondo cui sono stati persi circa due miliardi di euro. Diminuiscono i viaggiatori in arrivo dall'estero e la crisi è confermata per Napoli, Sorrento, Amalfi, isole campane.

    In questi giorni ci si è messo anche il maltempo a scoraggiare molti italiani. E ne ha convinti tre milioni a tornare prima del previsto a casa. Insomma, il bilancio non è proprio rassicurante secondo Trademark, che si occupa di consulenze per l'industria dell'ospitalità.

    E' andata bene però per le località di montagna. La neve abbondante di queste ultime settimane le ha rilanciate e molti sciatori non hanno perso l'occasione di approfittare di piste rimesse a nuovo dalle recenti precipitazioni. Quanto alle località balneari, hanno resistito quelle ben attrezzate e vivacizzate da mostre, eventi d'arte, competizioni sportive, shopping e divertimenti. Non hanno sofferto neanche i parchi divertimento, che hanno visto un vero e proprio boom di visitatori: Pasqua d'oro per Mirabilandia, Gardaland, Oltremare, Italia in miniatura e per l'acquario di Genova.

    Nonostante il tempo brutto in gran parte d'Italia pare non siano andati male gli affari per gli agriturismi nei quali, secondo i calcoli di Coldiretti, tra Pasqua e Pasquetta sarebbero stati serviti un milione di pasti. Se la buona tavola è stata una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, i programmi ricreativi (equitazione, tiro con l'arco, trekking) e la possibilità di far conoscere ai bambini gli animali di fattoria, assistere alla mungitura delle mucche o imparare a fare il formaggio o la pasta fatti in casa, avrebbero indotto tanti italiani a scegliere un'azienda in campagna con valida alternativa al pic-nic fuori porta.

    VIA DALLE CITTA' D'ARTE
    Pesanti segni meno mostrano invece le tradizionali città d'arte, da Roma a Firenze a Venezia. Nella capitale sono in calo, rispetto allo scorso anno, le presenze di turisti stranieri con particolare riguardo al mercato Usa (-8,39%), ai giapponesi (-6,37%) e agli inglesi (-0,77%) mentre il maltempo ha scoraggiato le gite dei romani fuori porta. Una curiosa spolverata di neve è arrivata a Rieti e sono affollate le piste al Terminillo. Festività sotto tono anche nel Pontino, tanto che non si registrano presenze nei luoghi tradizionalmente affollati per la Pasquetta, dal Circeo alla Semprevisa, da Sperlonga a Norma. Alberghi vuoti in Campania, ma hanno retto i ristoranti e gli agriturismo. L'isola di Capri, in particolare, ha risentito di un pesante crollo degli arrivi: sulle banchine del porto di Marina Grande sono sbarcati solo 3.300 passeggeri, mentre in alcuni casi, negli anni passati, è stata superata la soglia dei 15mila arrivi. Il sensibile calo della temperatura e la pioggia hanno scoraggiato il turismo anche in Puglia e nevica sulla Sila: in Calabria il brusco calo delle temperature e la pioggia hanno causato il precipitoso ritorno a casa dei gitanti. Ha nevicato anche alle Cinque Terre, e in Liguria il contraccolpo negativo per il turismo è stato forte. Niente boom turistico neanche in Toscana.

    Gli italiani che hanno scelto l'estero (l'11%) hanno optato principalmente per le capitali europee e, per chi ha potuto spingersi più lontano, la città preferita è stata New York, sia per il fascino che per il dollaro debole. Diminuisce infine la spesa media pro capite: la vacanza di Pasqua in Italia è costata 335 euro a persona, per chi ha scelto l'estero la spesa media è di 650 euro pro capite.
    Il mondo è una discarica di persone inutili, se devi cercare qualcosa cercalo in te stesso, le altre persone esistono solo per crearti problemi.... RICORDA, TU SEI UNICO, TU SEI IL MIGLIORE

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    00 26/03/2008 16:12
    Pasqua, tempi duri per il turismo

    Il settore ha perso 2 miliardi di euro

    Il turismo italiano in queste vacanze di Pasqua ha fatto flop. Molte meno sono state le presenze secondo gli operatori del settore rispetto all'anno scorso. I numeri vengono da Trademark Italia, secondo cui sono stati persi circa due miliardi di euro. Diminuiscono i viaggiatori in arrivo dall'estero e la crisi è confermata per Napoli, Sorrento, Amalfi, isole campane.

    In questi giorni ci si è messo anche il maltempo a scoraggiare molti italiani. E ne ha convinti tre milioni a tornare prima del previsto a casa. Insomma, il bilancio non è proprio rassicurante secondo Trademark, che si occupa di consulenze per l'industria dell'ospitalità.

    E' andata bene però per le località di montagna. La neve abbondante di queste ultime settimane le ha rilanciate e molti sciatori non hanno perso l'occasione di approfittare di piste rimesse a nuovo dalle recenti precipitazioni. Quanto alle località balneari, hanno resistito quelle ben attrezzate e vivacizzate da mostre, eventi d'arte, competizioni sportive, shopping e divertimenti. Non hanno sofferto neanche i parchi divertimento, che hanno visto un vero e proprio boom di visitatori: Pasqua d'oro per Mirabilandia, Gardaland, Oltremare, Italia in miniatura e per l'acquario di Genova.

    Nonostante il tempo brutto in gran parte d'Italia pare non siano andati male gli affari per gli agriturismi nei quali, secondo i calcoli di Coldiretti, tra Pasqua e Pasquetta sarebbero stati serviti un milione di pasti. Se la buona tavola è stata una delle ragioni principali per scegliere l'agriturismo, i programmi ricreativi (equitazione, tiro con l'arco, trekking) e la possibilità di far conoscere ai bambini gli animali di fattoria, assistere alla mungitura delle mucche o imparare a fare il formaggio o la pasta fatti in casa, avrebbero indotto tanti italiani a scegliere un'azienda in campagna con valida alternativa al pic-nic fuori porta.

    VIA DALLE CITTA' D'ARTE
    Pesanti segni meno mostrano invece le tradizionali città d'arte, da Roma a Firenze a Venezia. Nella capitale sono in calo, rispetto allo scorso anno, le presenze di turisti stranieri con particolare riguardo al mercato Usa (-8,39%), ai giapponesi (-6,37%) e agli inglesi (-0,77%) mentre il maltempo ha scoraggiato le gite dei romani fuori porta. Una curiosa spolverata di neve è arrivata a Rieti e sono affollate le piste al Terminillo. Festività sotto tono anche nel Pontino, tanto che non si registrano presenze nei luoghi tradizionalmente affollati per la Pasquetta, dal Circeo alla Semprevisa, da Sperlonga a Norma. Alberghi vuoti in Campania, ma hanno retto i ristoranti e gli agriturismo. L'isola di Capri, in particolare, ha risentito di un pesante crollo degli arrivi: sulle banchine del porto di Marina Grande sono sbarcati solo 3.300 passeggeri, mentre in alcuni casi, negli anni passati, è stata superata la soglia dei 15mila arrivi. Il sensibile calo della temperatura e la pioggia hanno scoraggiato il turismo anche in Puglia e nevica sulla Sila: in Calabria il brusco calo delle temperature e la pioggia hanno causato il precipitoso ritorno a casa dei gitanti. Ha nevicato anche alle Cinque Terre, e in Liguria il contraccolpo negativo per il turismo è stato forte. Niente boom turistico neanche in Toscana.

    Gli italiani che hanno scelto l'estero (l'11%) hanno optato principalmente per le capitali europee e, per chi ha potuto spingersi più lontano, la città preferita è stata New York, sia per il fascino che per il dollaro debole. Diminuisce infine la spesa media pro capite: la vacanza di Pasqua in Italia è costata 335 euro a persona, per chi ha scelto l'estero la spesa media è di 650 euro pro capite.
    Il mondo è una discarica di persone inutili, se devi cercare qualcosa cercalo in te stesso, le altre persone esistono solo per crearti problemi.... RICORDA, TU SEI UNICO, TU SEI IL MIGLIORE

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