Caso Mele, indagata la Zenobi
Per tentata estorsione dopo festa hard
Francesca Zenobi è indagata dalla procura di Roma per tentata estorsione insieme con il suo ex legale Emanuele Antonaci nei confronti del deputato Cosimo Mele. Nella denuncia presentata dall'ex Udc ci sarebbero alcune registrazioni in cui la donna, attraverso l'avvocato, chiederebbe soldi per "annacquare" l'originaria versione dei fatti su un festino a luglio nel corso del quale la stessa Zenobi si sentì male.
L'avvocato civilista avrebbe registrato la richiesta della donna di centomila euro, o di un contratto con Rai o Mediaset per la durata di un anno, per cambiare versione sulla serata allegra trascorsa con un'amica e il deputato in un hotel di Roma a luglio. In cambio i due avrebbero promesso di ammorbidire la vicenda penale che vede Mele indagato a Roma per violazione della legge sugli stupefacenti e per omissione di soccorso.
La serata trascorsa all'hotel Flora, infatti, si concluse drammaticamente per la Zenobi che accusò un malore e si presentò all'ospedale San Giacomo in evidente stato confusionale. Ne seguì un processo in cui, secondo l'accusa, il parlamentare si sarebbe rifiutato di chiamare il pronto soccorso e l'ambulanza.
A seguito dell’episodio, il deputato Udc, sposato e con figli, si dimise dall’incarico per confluire successivamente nel gruppo misto della Camera.
Come rivela il "Nuovo quotidiano di Puglia" l'avvocato del parlamentare ora ha presentato denuncia nella Stazione carabinieri in via Cassia, a Roma, corredandola con un paio di microcassette con la registrazione delle conversazioni. L'ipotesi di reato è quella di concorso in tentativo di estorsione. Il giornale riporta di perquisizioni compiute dai militari domenica scorsa nell'abitazione di Francesca Zenobi e nello studio e nella residenza romana del suo legale. Tracce di cocaina furono trovate su un comodino, su una card della stanza d'albergo e su una scheda di ricarica telefonica di Mele.
"Non escludo - ha commentato ironicamente dopo questo colpo di scena l'attuale legale della Zenobi, Roberto Ruggiero - che nell'ansia di imporre la sua verità il deputato abbia perfino presentato una querela per violenza carnale da parte della Zenobi''.